Guardia a ragno.
Afferriamo entrambe le maniche, su un braccio collochiamo un gancio col ginocchio all'esterno e il piede che passa sopra il braccio intrappolato e s'incastra sotto l'ascella, sull'altro premiamo il piede sul bicipite. Stiamo sul fianco del gancio, stendiamo la gamba col piede sul bicipite. Manteniamo il compagno sbilanciato spingendo e tirandogli le braccia.
- Triangolo
- Tirando su il bacino e sganciando il gancio faccio salire la gamba che bloccava il suo bicipite e aggancio la testa, chiudo il triangolo con l'altra gamba che gli scorre sotto l'ascella. Dopo la chiusura posso controllargli il braccio o la gamba per impedirgli di fare postura ed uscire.
- Ribaltamento
- Mantengo il piede sul bicipite e lascio la manica dallo stesso lato per afferrargli la caviglia vicina, una volta intrappolata la gamba sposto la tibia della gamba sul bicipite di lato sul suo stomaco, agganciandola col piede al suo fianco: mi servirà d'ammortizzatore mentre lo ribalto per impedire che mi crolli addosso di peso. Gli tiro il braccio col gancio verso il bacco, senza lasciare la manica e caricandolo sulla mia gamba lo faccio ruotare su di me e poi risalgo passandogli sopra.
- Omoplata
- Provo il ribaltamento descritto sopra, lui fa in tempo a tirare indietro la gamba che volevo agganciare allora aggancio l'altra dall'esterno ruotando sulla schiena 180 gradi, la gamba che faceva gancio diventa ora la gamba che afferra il braccio per l'omoplata. Una volta completata la rotazione tiro su la gamba libera e chiudo il braccio, tirando giù il compagno con la spalla ora intrappolata.
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